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Rinasce la "Santarosa del Monastero"

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La Costiera Amalfitana è terra di grande fascino, ricca di bellezze naturali, di storia, di tradizione e cultura gastronomica. In questo quadro di eccellenza e prosperità si inserisce alla perfezione la leggendaria storia della creazione della sfogliatella Santarosa, il frutto della passione e dell'ispirazione opulenta delle suore dell'omonimo monastero che si affaccia a strapiombo sul mare di Conca dei Marini.

Un dolce che profuma di storia e territorio, un dolce al quale la famiglia Pansa in questi anni ha voluto legare il suo nome in maniera netta e indissolubile. Un'empatia che è cresciuta negli anni attraverso una serie di iniziative legate al mondo della comunicazione e mirate alla volontà precisa di far conoscere al mondo le proprietà straordinarie e le caratteristiche uniche di questo dolce simbolo della ridente Costiera.

Un percorso virtuoso che ha visto la sua ultima dolce tappa ad Agosto con la partecipazione diretta dei Pansa nella gestione del Santarosa Pastry Cup, un evento di livello nazionale ispirato proprio alla sfogliatella di Conca dei Marini, al quale hanno presenziato alcuni dei migliori interpreti della pasticceria italiana. Ed è proprio per suggellare la nostra partecipazione diretta nella gestione del SPC che è nata l'idea di riportare alla luce la versione originaria della sfogliatella Santarosa, di riproporre al palato dei tanti gourmand che frequentano la Costiera Amalfitana quel "dolce progetto" che le suore concepirono nel 1600 quasi per caso, cercando di ottimizzare tutte le risorse che avevano a disposizione tra la dispensa e gli agrumeti del monastero.

Dopo mesi di confronto e analisi di vecchie ricette tramandatesi per generazioni tra nuclei familiari storici di Conca dei Marini, finalmente siamo giunti alla giusta sintesi di gusto e tradizione presentando quella che per ovvi motivi amiamo definire la "Santarosa del Monastero". Ed è stato stimolante oltre che sinceramente divertente per noi ritornare indietro di circa 400 anni, "pensare" a una frolla esterna assemblata rigorosamente con sugna in luogo del burro e senza l'apporto delle uova, come imponevano gli usi e le tradizioni del tempo. Ed è gratificante poter raccontare agli appassionati cultori della pasticceria tradizionale campana, come questo dolce appena "accomodatosi" in vetrina accanto alla versione ai più conosciuta della Santarosa con la pasta sfoglia, fosse in realtà il primo anello che ha dato origine a questa fantastica catena di dolcezza.

Ricetta Santarosa del Monastero (per circa 50 pz monoporzione)

Preparazione della frolla esterna

  • 500gr Sugna
  • 500gr Zucchero
  • 250gr Acqua
  • 25gr Miele di arancia
  • 1,250kg Farina 
  • 6gr Bicarbonato di ammonio

Amalgamate accuratamente la sugna con lo zucchero, il miele e l'acqua. Successivamente aggiungete la farina e l'ammoniaca e lasciate riposare il composto in frigorifero per circa due ore.

Ripieno

  • 1 litro Latte
  • 150gr Semola
  • 300gr Zucchero
  • N.8 Uova intere
  • 800gr Ricotta dei Monti Lattari
  • 500gr Cubetti di arancia candita
  • 60gr Alcolato Strega

Portato ad ebollizione il latte, unite al composto la semola, lo zucchero e 4 uova precedentemente amalgamati. Cuocete il tutto per circa due minuti. Una volta raffreddato aggiungete nell'ordine la ricotta dei Monti Lattari, le rimanenti 4 uova, le gocce di olio di cannella, i cubetti di arancia e l'alcolato Strega.

Assemblaggio finale

Stendete la frolla fino ad ottenere uno spessore di 0,4 cm e foderate uno stampo. Riempite con la farcitura fino ai 3/4 dello stampo e chiudete con un'altro strato di frolla. Pressate accuratamente i bordi e infornate per circa 20 minuti a una temperatura di 200°C.

Una volta raffreddate, spolveriamo le nostre Santarosa con zucchero a velo e decoriamo come impone la tradizione con il rosone di crema pasticcera e le amarene candite.

 

Buona Santarosa a tutti!!!